Saluzzo fine estate 2009, luna piena, il contesto è la mostra nazionale dell'artigianato.

Gli artisti di Artivaganti invitano gli amici dell'associazione "Anemos" (Armando Scuto, Gianfranco Valente, Onofrio Chieco) a riproporre la costruzione di un forno primitivo per la cottura delle terre.

Si dovrà innalzare una sorta di teepee indiano con canne di bambù ricoperte da teli di cotone imbevuti di barbottina (argilla liquida) e da successivi strati di carta di giornale spennellata con lo stesso materiale.

Si scrivono versi dedicati dai poeti che hanno partecipato a una recente operazione artistica su fogli applicati sul cono costruito.

All'interno del teepee sono stati disposti mattoni refrattari a reggere sculture in terra di creativi (artigiani e artisti non necessariamente di professione).

Pezzi di legno ben stagionato ricoprono le terre che cuoceranno grazie alla combustione nel corso dell'intera giornata, sotto la sorveglianza del collettivo di volontari.

Verso la mezzanotte, al chiaro di luna e delle terre incandescenti, svelate dal crollo della protezione di carta e teli impregnati di terra,

i partecipanti alla cerimonia d'arte, si avvicinano alle terre cotte.

Si rivive la stessa meraviglia che ha incantato i nostri antenati della Mezzaluna fertile.

I partecipanti a questa sorta di cerimonia accedono in modo immediato e sensibile a un complesso di conoscenze e procedimenti tecnici trasmessi e tuttora usati dall'intera umanità.

Il piacere che ne deriva è "il bello" coincidente con il buono e l'utile di un'operazione collettiva.
Gli artisti - non necessariamente professionisti - hanno messo a disposizione le loro competenze, la loro sensibilità, il loro studio nel coinvolgere le persone che hanno spontaneamente aderito alla proposta.

Ogni forma di partecipazione è importante e integrata, dal rifornimento di legna alla costruzione del forno, le conoscenze che ne derivano passano attraverso percezioni sensibili e che cos'è questo se non esperienza "estetica"?

Il legame solidale viene rinforzato dalla creazione di un'opera collettiva in cui i partecipanti imprimono segni nell'argilla spianata su una gande tavola di legno.